QUEL SACRIPANTE DEL GRAFICO S’È SCORDATO IL TITOLO

AA.VV. (Graus)

Trenta autori napoletani interpretano l’umorismo con una smisurata voluttà verso la parola scritta e una scintillante verve espressiva, scoprendo nella risata l’urlo taumaturgico contro il conformismo.

LA SINDROME DI NONNA PAPERA

Quello della casalinga è un lavoro occulto, lo fai perché tanto ti toccherebbe lo stesso. Esempio: il rientro del marito. La casalinga si accorge che il marito è tornato a casa dalla scia di indumenti che si sfila, direzione ingresso-camera da letto-via corridoio, in sequenza perfetta: giacca-cravatta-camicia-scarpe-pantalone-calzini-mutande.
Due le alternative: andargli dietro attenta come un raccattapalle di Wimbledon a non smarrire alcun pezzo, o contare fino a dieci, respirare a fondo e lasciare tutto così com’è.
Rischio: durante la notte il cane potrebbe dormirci sopra costringendola a ricorrere troppo spesso alla lavanderia. Poi lui si stravacca sul divano ed aspetta la cena, durante la quale le vomita addosso tutti i suoi problemi, le fatiche, e bla, bla, bla… E la casalinga ascolta perché che cos’ha di interessante da raccontare? Che si è otturato il filtro della lavatrice e la casa è diventata un acquario e ci è voluta mezza giornata per asciugare?
Io devo essere immune da tale affezione. Non mi piace nulla di quello che lo stare a casa m’impone. In realtà non avrei mai immaginato di fare la casalinga.
Io volevo fare il pilota di elicotteri.
Chissà se per essere una buona madre devi sapere per forza cucinare.